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16 Aprile 2024
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Assisi Attualità

Hotel Subasio – L’applicazione dell’interdittiva senza la certezza del reato contestato distrugge l’attività lavorativa.

L’accoglimento con decreto monocratico del Tar Perugia ha permesso, con una decisione giusta, di poter tenere aperto l’hotel Subasio che il Sindaco, con un provvedimento drastico aveva deciso di chiudere.

L’interruzione della struttura in maniera tassativa non è un danno soltanto alla società che gestisce  il complesso, ma è un danno alla Città di Assisi, alla Provincia di Perugia ed all’immagine dell’Italia nel mondo.

Abbiamo sostenuto nel ricorso che l’azione dell’interdittiva fatta valere in questo modo è oltre modo infondata e paventa illegittimità costituzionale; le attività commerciali nel caso di misure di prevenzione vengono amministrate da un curatore fino ad eventuale condanna definitiva, invece, secondo la normativa antimafia, con l’interdittiva vengono chiuse le attività in maniera drastica senza mezzi termini.

Non è possibile che una norma più lieve quale è l’interdittiva, emanata per presunzione e non per certezza, possa creare un azione più rigida delle misure di prevenzione che scaturiscono da fatti accertati.

l’nterdittiva antimafia qualora fosse applicata con ponderazione su fatti verificati da sentenze di condanne definitive sarebbe uno strumento utile, efficace ed efficiente per l’economia ed il mercato.

Per il principio che la legge deve condannare al di là di ogni ragionevole dubbio non si può applicare una misura drastica come l’interdittiva senza che vi sia la certezza del reato contestato; su delle ipotesi si distrugge l’attività lavorativa.

Con la stessa logica che bisogna tutelare gli imprenditori onesti bisogna agire con cautela verso chi si sta valutando onde evitare che per semplici supposizioni si possa  commettere il rischio di un vessazione in nome delle giustizia.

L’Interdettiva applicata in questo modo è una barbarie gratuita nei confronti di chi lavora onestamente.

Non è esatto che questo sistema di interdittiva garantisce le ditte oneste da imprenditori poco sani; se non è accertato un comportamento illecito vi è l’altissima probabilità di commettere una grave ingiustizia; la legalità, la giustizia ed il diritto debbono camminare di pari passo guai se questo principio viene violato.

È inaudito che un semplice rinvio a giudizio possa distruggere l’attività lavorativa di chi è finito nelle mani degli inquirenti senza che sia prima condannato definitivamente.

Questo sistema non bilancia affatto il mercato, ma lo altera creando monopoli in favore di qualche soggetto a discapito di tanti altri di cui non si ha la certezza che non siano altrettanto onesti.

Spesso, da ciò che si legge sui giornali i cittadini dovrebbero avere soddisfazione quando vedono applicare le interdittive come se vi fosse stata un’azione eroica in favore dei cittadini onesti; la maggior parte dei cittadini non sa che tale provvedimento viene emesso senza certezza di condanna e quindi pensano che si trovano una città invasa da mafiosi ciò crea squilibri di mercato.

l’interdittiva antimafia non accerta che un soggetto è mafioso come il Sindaco ed i giornali stanno dipingendo, da mesi,  l’amministratore dell’hotel Subasio; l’intterdittiva è una cautela amministrativa che, purtroppo, anticipa una pena con una misura assai più drastica di quella che potrebbe essere la condanna futura per il reato ascritto all’amministratore.

Qualora il codice antimafia si dovesse leggere nel senso che una SCIA deve essere revocata a seguito di interdittiva mi vengono in mente alcune domande:

1)    Perché all’ANAC  non c’è una “banca dati delle SCIA” come vi è la “banca dati per i lavori pubblici”?

2)    Se in una Provincia ci sono migliaia di attivita’ commerciali autorizzate con Scia,  significa che con lo stesso principio del rinnovo della verifica antimafia annuale negli uffici delle Prefettura dovrebbero arrivare migliaia di richieste di certificazione annue; ma è cosi?

3)    Se i Comuni della Provincia non hanno inviato, in questi anni, milioni di richieste annue di verifica antimafia, per le attività commerciali con SCIA tutti i Comuni dovrebbero essere denunciati per omissione in atti di ufficio?

4)    Se la Prefettura non ha ricevuto, in questi anni, milioni di richieste per il rinnovo o il rilascio della certificazione antimafia relativamente alle attività commerciali con SCIA, potrebbe essere che la normativa antiamfia non deve essere interpretata cosi?

5)    Se un’attività con SCIA va chiusa perché, con lo stesso principio, non va cancellata la ditta dalla camera di commercio?

6)    Forse la ditta non va cancellata perché l’interdittiva è temporanea?

7)    Se l’interdittiva è temporanea come si può pensare che possa agire sulle attività  commerciali private che esistono per avviamento?

8)    A seguito della revoca di una SCIA si può in automatico rescindere il contratto di locazione stipulato con terzi per una attività commerciale? Ovvio che no!

9)    I permessi di costruire in quanto, autorizzazioni dovrebbero essere sottoposti a controllo?

10)  Cosa succede se i permessi di costruire sono sottoposti a controllo ed il rilascio non avverrebbe?

11)  Se all’imprenditore non rilasciano il permesso di costruire potrebbe vendere il terreno e recuperare l’investimento? Ovvio che si!

12)  Se invece alla verifica annuale, della certificazione antimafia, il permesso fosse revocato l’edifico rimarrebbe incompleto? Ovvio che si!

13)  L’edificio incompleto senza permesso di costruire potrebbe essere venduto? Ovvio che no! (allora si avrebbe una città con edifici abbandonati!)

14)  L’azione dell’interdittiva sui lavori pubblici agisce sulla rescissione dei contratti? Ovvio che si!

15)  Che la norma agisca solo sui lavori pubblici, per tutelare la pubblica amministrazione, dall’impresa che possa avere contatti con la criminalità organizzata, può avere un giusto senso in quanto, oltre che a garantire la pubblica amministrazione lascia uno spazio di lavoro, nel privato, al soggetto che per dubbio e non per certezza sta subendo il provvedimento interdittivo.

16)  Se un soggetto attinto da interdittiva non può fare alcuna attività lavorativa perché il codice prevede che la certificazione antimafia tra privati non va richiesta? È vero che per la SCIA la richiede il Comune ma se il privato non può fornire alcuna attività ad un altro privato come farebbe i lavori senza licenza di attività?

17)  Una volta revocata l’interdittiva l’impresa può concorrere nuovamente al lavoro pubblico? Ovvio che si!

18)  Se si aggiudica l’appalto gli deve essere consegnato? Ovvio che si non avendo più l’interdittiva!

19)  L’attività commerciale soppressa chi gliela potrebbe restituire, all’imprenditore,  se dopo qualche anno gli viene revocata l’interdittiva? Ovvio che non gliela potrà restituire nessuno!

20)  Il locale commerciale potrebbe essere ancora libero? E se il locale è libero il proprietario gli potrebbe negare la locazione? Ovvio che si! E la clientela che aveva all’epoca della chiusura chi gliela potrebbe restituire? Ovvio che non gliela potrebbe restituire nessuno!

21)  In base al diritto del lavoro si possono fare licenziamenti senza preavviso? Ovvio che no! Ma con la revoca delle autorizzazioni relative alle attività commerciali l’azienda deve licenziare in tronco!

Per i motivi di cui sopra ritengo che l’interpretazione al codice e palesemente errata e andrebbe corretta prima che si facciano stragi all’economia dell’Italia.

 

Luigi Catalano,

titolare della società che gestisce l’Hotel Subasio


1 commento

Domenico 20 Agosto 2016 at 14:38

Mi auguro come penso se lo augurano tutti quelli che ti conoscono che questa vicenda abbia un lieto fine. Di sicuro chi ti conosce ti giudica come il Gino che tutti conosciamo,umile, gentile, disponibile, altruista è soprattutto Lavoratore proprio così con la L maiscula. I punti che tu hai elencato sono di sicuro una strage commerciale senza senso, linterdittiva va rivista prima possibile se veramente si vuole tutelare chi lavora onestamente. Attività chiuse e licenziamenti , per chi non l’ha ancora capito sono solo bocconi per i veri mafiosi, come si fa a non capirlo boooo. Nel frattempo che qualcuno faccia veramente qualcosa di positivo, posso augurarti buon lavoro e in bocca al lupo, altrettanto pure allo staff hotel Sebasio.

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