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Assisi – Un’Amministrazione dannosa ha cancellato il Musical “CHIARA DI DIO” che ora sta spopolando in Italia e all’estero.

Buttato fuori dal Comune di Assisi, il Musical “Chiara di Dio” approda al Teatro Nuovo di Torino, con il patrocinio della Città.

La Compagnia di Carlo Tedeschi è reduce anche da una felice tournée in Germania.

Tanto successo è la riprova dell’alto valore artistico e culturale dello spettacolo su Santa Chiara, in linea con i valori espressi nel mondo dalla città di Assisi, dove è stato rappresentato con indubbio apprezzamento per un decennio. Eppure, nonostante questo, la nuova amministrazione Proietti, appena insediata, cacciò dal teatro Metastasio la Compagnia con il pretesto di avviare subito i lavori di ristrutturazione, cosa ancora lontana.

Ad oggi, infatti, dopo mesi il teatro cittadino è rimasto vuoto, tranne qualche sporadico e anche inopportuno utilizzo.

Questa è un’amministrazione che sta distruggendo quanto di valido era stato costruito per proseguire in una politica culturale costosa, ma cieca. Continua infatti con eventi e iniziative che, a fronte di elevatissimi costi, non hanno consistente ritorno per l’economia di Assisi e dell’intero territorio.

Parlano da soli gli inconsistenti numeri di UNIVERSO ASSISI e, di converso, le centinaia di migliaia di euro spese per soli quattro giorni, i flop registrati nel vuoto di presenze dei costosi concerti del Mortaro, per non parlare dello zero assoluto alla cosiddetta Stagione teatrale del Metastasio, di cui i tre spettacoli fissati al teatro, il primo con una decina di spettatori, il secondo inizialmente rinviato poi annullato, il terzo cancellato del tutto.

Il Musical Chiara di Dio, in dieci anni di presenza, aveva registrato invece oltre 500 mila spettatori, con rappresentazioni distribuite in tutto il corso dell’anno, colmando così anche i cosiddetti “periodi morti” grazie ad un’offerta culturale e turistica a costo zero per i cittadini di Assisi e gradimento per tanti ospiti in ogni periodo dell’anno.

Se non sono danni questi!

 

15/03/2018

Giorgio Bartolini

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