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Bastia Umbra
25 Aprile 2024
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Attualità Bastia Umbra Politica

Erigo Pecci in risposta alle affermazioni dell’Amministrazione di Destra che Governa a Bastia sulle questioni sollevate nell’ultimo comunicato stampa.

Abbiamo letto un disarticolato intervento del Sindaco di Bastia Umbra che nel tentare di giustificare alcuni errori contestatogli, riporta indietro la discussione di 10 anni, Non possiamo sottrarci a rispondere, per correttezza trasparenza e in questo caso per la necessità di verità che per anni è stata confutata.

C’è da ringraziare, chi nei Social Media riporta al centro delle questioni i temi di interesse per la città e supera le polemiche della politica, sollecita al dialogo, per riportarci con i piedi per terra.

Partiamo dall’Eden Rock, Top bastiolo, cuore della disinformazione e dell’inazione promosse da questa amministrazione.

E’ stato per molte campagne elettorali strumento di delegittimazione dell’allora opposizione di destra per i rumori notturni e la qualità delle frequentazioni, per poi cambiare prospettiva e urlare allo scandalo per la sua demolizione, peccato che mentre urlavano allo scandalo con l’Assessore Livieri, si sono subito trovati d’accordo nel concordare con la proprietà le fasi di demolizione e recupero di tutta l’area, “tra l’altro di proprietà di un privato, in un paese che non è la Corea del Nord dove lo stato lega le mani ai propri cittadini.

Una domanda viene spontanea: con chi ha parlato la proprietà per procedere alla demolizione, in fretta e furia, in piena campagna elettorale, con il chiaro effetto di delegittimare l’allora Amministrazione di Centro Sinistra? Ma siamo nel campo delle speculazioni.

Va aggiunto, e questi sono fatti, che per quanto riguarda la difesa dell’Eden Rock, farebbe bene chi ne parla ad andare alla ricerca dei documenti che sono in comune, che testimoniano le numerose delibere e ordinanze emesse, per permettergli l’apertura anche in condizione di continui attacchi e delegittimazioni, perché il lavoro di un’Amministrazione è quello di difendere le attività quando sono aperte, non quando sono chiuse.

Oppure a domandare direttamente a chi gestiva la struttura che su questa vicenda ha le idee molto chiare.

Fatto sta che l’Eden Rock è stato demolito 20 giorni prima che Stefano Ansideri diventasse Sindaco e a distanza di 9 anni, l’Amministrazione non è stata in grado di proporre alternative se non il fumo della polemica, offuscato tra la nebbia dei ricordi, utile cortina davanti ai cittadini.

C’è da aggiungere che il piano di recupero dell’area è rimasto solo speculazione edilizia, le promesse della destra Bastiola sono rimaste tali. Dove è finito il progetto della variante esterna di collegamento con l’Assisana?

Dove la ridefinizione del piano attuativo ex Giontella e la sua riduzione delle cubature?

Dove la delocalizzazione e l’utilizzo alternativo dei Moduli a firma Renzo Piano (altro punto basso di un’azione politica che punta alla pancia dei cittadini e poco alla sostanza)?

Dove la fusione urbanistica in favore della qualità di quel comparto, considerati i volumi del molino Angelini?

In ultimo qual è la strategia che sta guidando la sistemazione definitiva della area ex Eden Rock fatta demolire e rimasta un mucchio di macerie?

Passiamo dunque all’ex Conservificio, altro tema affrontato.

Il recupero dell’area fa discutere Bastia da più di 30 anni, c’è da ricordare che la Sovrintendenza non aveva ritenuto di nessun valore una parete del muro perimetrale dell’edificio industriale, se pur abbellito con delle colate in cemento a forma di pomodoro, le quali oggi ci vogliono far passare per opere d’arte.

Anche per questa area per anni si è discusso che era un rudere pericoloso e con problemi igienico sanitari, sul quale era necessario un risanamento, salvo poi difenderlo come pilastro culturale bastiolo. Mille problemi per l’utilizzo che ne faceva il Rione Portella, e tante osservazioni sui parcheggi che vi si erano creati.

Ma la cosa più importante che c’è da ricordare è che se non ci fosse stato quel recupero, non avremmo rivisto la Rocca così com’è oggi, bella con le sue mura libere da edifici fatiscenti e officine dismesse e non avremmo avuto la nuova viabilità di via Caduti delle Forze dell’Ordine.

Indubbiamente i volumi dell’edificato sono tanti, ma quello che c’era prima era molto peggio, davanti Porta Portella un complesso edilizio malsano che condizionava l’unica parte storica che rimane di Bastia.

Sì proprio così, forse non tutti ricordano, e molti fanno finta di non ricordarlo, che in via della Rocca vi erano case e officine che sono state fatte demolire per ridare lustro alla Rocca Baglionesca, ma ancora oggi c’è qualcuno che pensa siano stati più importanti i pomodori in cemento.

Basterebbe che il Sindaco rendesse disponibili le foto allegate al del Piano di recupero per vedere i volumi che occupavano l’attuale giardino ai piedi della Rocca, la riqualificazione l’ha reso fruibili come spazio per iniziative.

Con il metodo delle mezze verità la destra di Bastia continua a confondere le acque. Difendere l’indifendibile e propagandare un’attività politica praticamente inesistente e senza obiettivi.

Se poi andiamo nella questione ponte, la tutela del monumento Papale è stata nel limite del possibile perseguita proprio dalle precedenti Amministrazioni, con la ripulitura e l’illuminazione dei simboli.

Con la scelta di posare su quel lato la passerella, si dimostra proprio la poca lungimiranza culturale del Governo cittadino: su quel lato ci sono i simboli del Pontificato, e con il proseguimento della passarella saranno irrimediabilmente coperti, oppure ci troveremo nella condizione che la Sovrintendenza non ci farà proseguire l’opera proprio perché devasta i simboli storici, altro che pomodori.

#avantinsiemebastia

23/03/2018

Erigo Pecci

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