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25 Aprile 2024
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Assisi Cultura

Veglia di preghiera alla Porziuncola in preparazione alle ordinazioni sacerdotali di sei frati.

Ieri sera, alle 21.15, tanti frati e suore, insieme a numerosi amici – di Assisi e dintorni, ma anche venuti da lontano – si sono ritrovati nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli, dinanzi alla Porziuncola, per lodare il Signore e pregare per e con i sei fratelli che oggi pomeriggio saranno ordinati sacerdoti. Si tratta di fra Andrea Dovio, fra Andrea Raponi, fra Emanuele Gelmi, fra Matteo Curina, fra Pietro Luca Roccasalva e fra Stefano Paolo Gennari. Ha presieduto la veglia p. Gianpaolo Masotti, da anni direttore delle Edizioni Porziuncola e della Libreria Internazionale Francescana, e attuale anche Maestro dei professi temporanei e responsabile della formazione pro prio dei candidati a ricevere i Ministeri ordinati.

P. Gianpaolo, durante una breve riflessione, ha aiutato i presenti ad avere maggior consapevolezza del Dono che i nostri fratelli si preparano a ricevere. Lo ha fatto provando a rispondere alla domanda “chi è il sacerdote di Dio?” partendo dalla Parola ascoltata durante la Veglia: un brano dalla Prima Lettera di Giovanni (1Gv 4,7-16), seguita dal Salmo 102 e dalla proclamazione del brano di Vangelo (Gv 21,15-19).

Sono emerse le seguenti tre caratteristiche essenziali:

    1. innanzitutto il sacerdote è un uomo di Dio! La domanda che Gesù rivolge a Pietro “mi ami tu?” rivela la natura e la sostanza del cristianesimo: una relazione, un’amicizia, un’intimità con la persona di Gesù prima e più di una dottrina o delle pratiche o degli obblighi. Il Signore ci ha donato tutto quello che siamo e anche tutto di sé per rivelarci il suo essere amore per noi;

    2. il sacerdote è anche l’uomo dell’annuncio: l’apostolo Giovanni ci ricorda nella sua Prima Lettera che noi cristiani abbiamo conosciuto e creduto a quell’amore di Dio rivelato in Cristo Gesù. Non ci basta credere all’onnipotenza, all’onniscenza, alla perfezione di Dio … ciò che da senso alla vita è proprio quell’amore che il sacerdote ha conosciuto, creduto ed è chiamato ad annunciare. Nel mondo ci sono tante parole, ma proprio il vuoto che quelle parole lasciano è il luogo in cui può attecchire l’unica Parola che da vita;

 

  1. ed infine è un uomo per gli altri: perché l’amore di Dio non va tenuto per sé ma va condiviso, così come ogni suo dono. A Pietro il Signore non ha consegnato un gregge su cui dominare, ma un gregge da servire con amore, un gregge che resta Suo, del Signore: “mi ami tu? Pasci le mie pecore”. Gesù considera risposta al suo amore la cura che Pietro avrà del popolo a lui affidato, ma prima che le opere di carità, prima del fare bene viene il volere bene.

Per fugare il sospetto che siano i perfetti, o quanto meno quelli particolarmente abili o meritevoli, ad essere chiamati, p. Gianpaolo ha notato come nella Bibbia le chiamate non sono rivolte necessariamente a quelle persone che umanamente risultano impeccabili o più adatte di altre. Questo pare essere lo stile di Dio: quando vuol fare grandi cose sceglie strumenti apparentemente inadeguati perché appaia con chiarezza che è Lui il Signore, e noi suoi servi siamo felici di collaborare con Lui.

È solo per Suo Dono che gli ordinandi potranno essere totalmente Suoi, suo Dono sarà la fecondità del Ministero e Suo Dono quello che riceveranno oggi pomeriggio, a partire dalle 16.30, nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. La celebrazione potrà essere seguita in diretta grazie alla WebTV della Porziuncola.

È possibile riascoltare la meditazione su www.assisiofm.it.

A questa meditazione è seguito un ampio tempo di adorazione alla persona di Gesù Cristo presente nella Santissimo Sacramento, artefice e perfezionatore della nostra fede, Lui che ai sei fratelli ordinandi – e a tutti i cristiani – continua a ripetere in ogni situazione di “non temere”, perché Lui, l’Emmanuele, è con noi.

Al termine del video ci è piaciuto riportare alcune parole di San Francesco, tratte dalla Lettera a tutto l’Ordine, in cui il nostro carissimo Fondatore parla ai confratelli sacerdoti proprio del loro ministero e della loro elezione: queste parole rimangano impresse nel cuore di coloro che oggi riceveranno, e di quanti hanno già ricevuto questa speciale conformazione alla sublime umiltà del nostro Signore Gesù Cristo.

23/06/2018

Ufficio Comunicazioni dei Frati Minori di Umbria e Sardegna

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