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19 Aprile 2024
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Assisi Associazioni Cultura

Una guida per l’arte contemporanea all’aperto presente nel comprensorio di Assisi.

Il contesto umbro

di Enrico Sciamanna

a cura di Oicos rilfessioni

Il Cortile di Francesco 2018 ha come propria immagine ufficiale un’opera di Michelangelo Pistoletto, Metamorfosi, che simboleggia il tema–guida della manifestazione: “Differenze”.

Come annunciato in articoli precedenti, il gruppo per il Contemporaneo ha tra i suoi programmi la ricognizione e il censimento dei siti architettonici e delle opere d’arte presenti nei contesti urbani del comprensorio assisno. La presenza di Pistoletto al Cortile, è dunque la giusta occasione per iniziare questo percorso sull’arte e dunque anche per varare una sintetica guida che abbiamo titolato: “Arte? Presente. Guida alle opere d’arte all’aperto del comprensorio di Assisi”. Il lavoro,  svolto dal sottoscritto, sarà prodotto in una serie di articoli inviati alle testate locali e raccolti poi unitariamente nel sito www.oicosriflessioni.it.

Il primo scritto è una riflessione di fondo sulle opere d’arte open air che costituiscono ormai storicamente, almeno in parte del territorio umbro, un paesaggio urbano integrato. Seguiranno  prossimi articoli sulle opere di Pistoletto, Manuelli, Filograna e quindi le altre note in corso di preparazione su quanto noi stessi stiamo scoprendo, togliendolo dalla patina che li celava: l’ abitudine della familiarità.

 

Il contesto umbro

A Spoleto 1962 le case, le terrazze, le piazze, gli archi medievali, i vicoli e le pendici della Rocca Albornoziana di Spoleto furono esaltate dalla installazione di ben 104 sculture realizzate da 53 tra i più noti artisti del XX secolo e sono tuttora presenti nel territorio della città Alexander Calder – Teodelapio, Lynn Chadwick – Stranger III, Pietro Consagra – Colloquio Spoletino, Nino Franchina – Spoleto 1962, Beverly Pepper – Il dono di Icaro, Arnaldo Pomodoro – Colonna del Viaggiatore. Poco più tardi a Terni si iniziò una sorta di piercing cittadino che al momento consta di 45 sculture tra cui la Lancia di luce di Pomodoro (è visibile anche da Assisi l’architettura/scultura Carapace) e Le Libertà di Giulio Turcato, a Piediluco recentemente restaurata. Anche a Brufa le istallazioni d’arte costellano il borgo, grazie ad un’iniziativa risalente a più decenni del comune di Torgiano. A Gubbio nel Parco Ranghiasci si è raccolta una collezione che proviene dalle biennali di scultura ultra sessantennali.

A Tuoro sul Trasimeno il Campo del sole, circolo in arenaria illustra quel tratto di prato prospiciente l’approdo. Perugia ha viso recentemente un’integrazione delle presenze di sculture sul territorio, ma nell’insieme non propone un’offerta complessiva di rilievo, come d’altronde Foligno di cui si può apprezzare l’opportuna insistenza su Ivan Theimer e la Calamita Cosmica di Gino De Dominicis all’interno dell’Annunziata.

Nella presente sezione si cercherà di fare una rassegna, il più possibile completa delle opere contemporanee presenti in Assisi e dintorni e disponibili a tutti. Quelle all’aperto, la cui visione è liberamente consentita, di scultura per lo più. Ma d’altronde sarebbe un’operazione improba proporre tutte le opere, anche quelle all’interno di gallerie o collezioni private. Di queste, le più significative, si farà cenno indicandone l’ubicazione. Il criterio adottato è quello non ben circoscritto della contemporaneità, senza alcuna valutazione di qualità che si presenterebbe come metodologicamente scorretta, non improbabilmente condizionata dal gusto personale. Per ognuna verrà compilata una scheda che definisce nella maniera migliore l’opera.

Con il lavoro in corso sorge una considerazione: tra gli scopi di queste analisi c’è anche la compatibilità tra il passato e il presente, tra la produzione artistica antica, medievale e moderna e quella contemporanea; si sa che molti artisti a noi vicini nel tempo sono stati in Assisi e sono rimasti influenzati dal contatto con Giotto, Simone Martini, Pietro Lorenzetti e così via, come Mark Rothko, Sol Lewitt e altri; di alcuni di loro si hanno testimonianze importanti: Bill Congdon ad esempio, oltre allo spazio assegnatogli all’interno della Galleria d’arte contemporanea della Cittadella, ha opere sparse in molte case di tutta la città. Per congruenza culturale non sarebbe opportuno cercare di recuperare, tramite un’azione appropriata, opere di artisti contemporanei che hanno visitato la città e subito un’influenza nella loro produzione?

13/08/2018

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