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29 Marzo 2024
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I Congresso Simedet: commozione per il ricordo di Fernando Aiuti. Grande partecipazione alle due giornate a tema sepsi e tromboembolismo.

Nelle giornate di giovedì 7 e di venerdì 8 novembre si è svolto a Roma nella Sala Assunta dell’Ospedale San Giovanni Calibita, il Primo Congresso Nazionale della SIMEDET (Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica) In questo primo appuntamento, che ha visto anche la presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza, si è discusso delle importanti innovazioni che si sono sviluppate negli ultimissimi anni riguardo a sepsi e infezioni correlate all’assistenza e riguardo alle patologie tromboemboliche.

Nella prima giornata l’attenzione è stata data al ritorno di numerose infezioni che sembravano essersi estinte o quanto meno che sembravano risolvibili con una  adeguata terapia antibiotica, come ha spiegato il Responsabile Scientifico del congresso, Dott. Sergio Timpone, attualmente invece queste infezioni stanno rendendo difficile la gestione dei pazienti fragili cioè gli anziani e gli immunodepressi.

Da qui l’importanza di “trattare la sepsi come una patologia tempo-dipendente, sulla falsariga di quello che avviene oggi per le malattie cardiovascolari acute e gli ictus cerebri” come ha sottolineato nella sua relazione il Dott. Manuel Monti (Responsabile F.F. Medicina dell’Ospedale di Assisi) “in quanto è solamente attraverso un riconoscimento precoce della sepsi già in Pronto Soccorso e dell’applicazione del concetto di 1 hour blunder (gruppo di terapie, che se applicate in modo tempestivo e corretto, possono migliorare l’outcome dei pazienti) che possiamo combattere questa temibile patologia e ridurre la mortalità all’interno dei reparti di medicina e medicina d’urgenza”.

Nella seconda giornata invece si è parlato di profilassi per il tromboembolismo venoso nel paziente ospedalizzato con patologia medica acuta dato che, ancora oggi, come ha ricordato il Il Dott. Giovanni Maria Vincentelli (Responsabile della Breve Osservazione del Fatebenefratelli) “In questi pazienti l’identificazione del rischio di tromboembolismo venoso e la conseguente terapia di prevenzione (trombo profilassi) è resa spesso difficile da una serie di fattori, primi tra tutti il fatto di essere affetti da numerose patologie legate all’età avanzata”.

È proprio per questo che è stata ricordata l’importante ricerca condotta dalla SIMEDET in 22 ospedali italiani e che ha portato allo sviluppo di nuovo score, chiamato TEVere score, il cui corretto utilizzo permette la riduzione di embolie polmonari con conseguenze spesso fatali soprattutto negli anziani.

Un’ ampio spazio è stato dato anche al ricordo del Prof. Fernando Aiuti, luminare mondiale dell’immunologia, venuto a mancare nel gennaio di quest’anno. A parlare del contributo alla scienza di Aiuti è stato il suo allievo, Prof. Raffaele D’Amelio ma non solo. Anche nella targa commemorativa conferita ai figli Simone e Olivia si può leggere che Fernando Aiuti «Con il suo esempio di uomo, medico e scienziato ha contribuito alla lotta contro lo stigma degli ammalati di HIV e, come Presidente del Comitato Scientifico della Simedet, alla promozione della visione multidisciplinare e multiprofessionale della medicina.

Non a caso “La Simedet da quando è nata, in Italia due anni fa, sta promuovendo un approccio multidisciplinare e a 360 gradi proprio per la salvaguardia della stessa salute” ha dichiarato il Presidente Fernando Capuano, “e oggi nel giorno del nostro primo congresso nazionale possiamo dire che è una grande novità il fatto che una società scientifica come la nostra scelga la strada della multidisciplinarietà che permette di guardare alla persona nella sua interezza e complessità , tenendo in considerazione le relazioni del paziente con tutte le persone che lo circondano”.

A tal proposito, il prossimo 28 novembre al Forum Risk Management di Firenze, la SIMEDET, in collaborazione con la CISL MEDICI nazionale, terrá un convegno dal titolo “Il tempo della comunicazione costituisce tempo di cura” in cui si discuterà del nuovo modello di relazione medico-paziente che pone al centro proprio il principio etico del rispetto dell’autonomia dell’assistito.

09/11/2019

Samanta Sforna

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